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In programma visite guidate tra i portici universitari, incontri per scoprire la storia e il ruolo dell’UNESCO, e convegni scientifici sul software heritage, sull’impatto della Convenzione sul diritto internazionale e sul management dei beni riconosciuti patrimonio dell’umanità.

Il grande evento Multicampus promosso dall’Alma Mater per celebrare i cinquant’anni della Convenzione UNESCO per la protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale arriva anche a Bologna, tra novembre e dicembre, con un ricco cartellone di eventi divulgativi e con una serie di convegni scientifici.

Al centro delle attività degli studiosi coinvolti ci saranno in particolare gli aspetti giuridici della Convenzione UNESCO, le questioni manageriali dei beni riconosciuti patrimonio dell’umanità e il ruolo del software heritage per la loro promozione e conservazione. Accanto a questi momenti scientifici ci saranno poi diversi appuntamenti alla scoperta del legame secolare tra i portici e l’Università, per celebrare uno degli ultimi patrimoni UNESCO riconosciuti: i portici di Bologna.

Si comincia il 12 novembre con l’appuntamento “Patrimonio dell’umanità. Una storia dell’UNESCO“: una conferenza con il docente Alessandro Vanoli a cura dell’Università Primo Levi. Sarà un’occasione per ripercorrere la storia dell’agenzia delle Nazioni Unite, vista attraverso il racconto di alcuni grandi opere e il loro passaggio a patrimonio dell’umanità, sino ai nostri giorni e le attuali sfide, legate anche ai beni immateriali e all’ambiente marino.

Sempre a cura dell’Università Primo Levi è anche la conferenza del 26 novembreI portici di Bologna e l’identità di una città“. Insieme a Pietro Maria Alemagna, un’occasione per ricordare il ruolo dei portici bolognesi, che ancora oggi restano l’idea più vicina al modo di intendere la vita collettiva della città e che più la rappresenta.

E i portici di Bologna, in particolare quelli legati all’Alma Mater, saranno protagonisti anche il 29 e il 30 novembre, con un ciclo di visite guidate aperte a tutti. Saranno due itinerari che fin dal loro punto di partenza, Piazza di Porta Ravegnana e Piazza Maggiore, sveleranno la loro doppia missione: non solo quella di esaminare i portici, per l’appunto, ma anche quella di svelare notizie e nozioni che riguardano altri spazi, palazzi e piazze che, pur non presentando porticati e arcate, non possono passare inosservati, per il loro alto valore culturale e, soprattutto, per la storia che li lega alla nostra Università e ai suoi protagonisti.

Assieme alle visite guidate, il 30 novembre sarà inoltre l’occasione per partecipare all’incontro “L’effetto UNESCO e i mutamenti di status del patrimonio culturale”, durante il quale Adele Cesi, Segretariato Generale del Ministero della Cultura – Focal Point nazionale per la Convenzione sul Patrimonio Mondiale UNESCO sarà in dialogo con Roberto Balzani, Presidente del Sistema Museale di Ateneo.

All’interno del cartellone di iniziative Multicampus, i convegni scientifici in programma a Bologna si terranno invece l’1 e il 2 dicembre. Il primo, giovedì 1 dicembre, è intitolato “UNESCO e la questione del Management: problemi e prospettive”: la giornata di studi si affronterà la questione nella prospettiva della ricerca internazionale in tema di management dei siti UNESCO e darà spazio alle esperienze proprie di alcuni siti UNESCO della nostra regione, coinvolgendo le testimonianze dei diretti gestori, e con un’attenzione specifica a problemi, soluzioni e prepositive in tema di management, così come emersi in queste realtà.

Sempre giovedì 1 dicembre, inoltre, è in programma anche “Software Heritage: la memoria del nostro patrimonio”. Il convegno pone al centro del dibattito l’impatto del progetto Software Heritage, un archivio universale, essenziale per preservare il patrimonio culturale dei software: un progetto ambizioso ma necessario per tramandare alle generazioni future una parte importante del nostro presente e della sua stratificata memoria, e che porta a interrogarci sulla forma stessa, sulle funzioni, le trasformazioni, gli attori e i soggetti dell’archivio nell’era digitale.
Venerdì 2 dicembre, invece, sarà la volta del convegno “L’impatto della Convenzione UNESCO del 1972 sui sistemi giuridici nazionali e internazionali e il rapporto con l’Unione europea”.

L’appuntamento andrà ad esaminare l’impatto della Convenzione sul diritto internazionale, quali siano le esigenze di revisione e innovazione del testo pattizio cui il sistema UNESCO ha dato vita, e in quale modo gli ordinamenti giuridici nazionali si sono attivati per rispettare i valori espressi dalla comunità internazionale grazie alla Convenzione.

A chiudere il cartellone bolognese di eventi, il 12 dicembre, sarà infine “WHC@50 – Forever Young: Celebrating 50 Years of the World Heritage Convention”: evento finale del progetto Seed Funding Una Europa – Cultural Heritage, dedicato all’analisi interdisciplinare della Convenzione UNESCO del 1972 condotta da quattro università del consorzio Una Europa (Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, University of Edinburgh, KU Leuven, Universidad Complutense de Madrid).

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