Prenderemo in considerazione le più significative e universali espressioni della letteratura amorosa classica. Partiremo dai lirici greci proseguendo con le tragedie e con la poesia ellenistica. Queste tre fasi presentano analogie e diversità.
Nei lirici pretragici il dolore si alterna alla gioia e i rapporti amorosi sono circoscritti; nelle tragedie prevale il dolore e le relazioni fanno parte della vita politica; nella poesia ellenistica la polis perde rilievo mentre ne acquista la presenza della natura che è diventata il paradiso perduto dell’uomo civilizzato. Passeremo alla letteratura latina cominciando da Catullo, procedendo con la Didone di Virgilio, quindi vedremo Orazio, poi gli elegiaci, la Medea di Seneca e concluderemo con il Pervigilium Veneris. Non mancherò di segnalare la presenza di stilemi dei classici antichi nella moderna letteratura europea. Il metodo comparativo infatti evidenzia l’echeggiamento o addirittura il riuso di argumenta e scelte stilistiche di autori precedenti da parte di scrittori vissuti anche diversi secoli più tardi. Seguiremo il suggerimento di T. S. Eliot il quale sostiene che attraverso molteplici letture si procede con la sensazione che tutta la letteratura europea da Omero ha un'esistenza simultanea e compone un ordine simultaneo.