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B.2
Tecnocrazia contemporanea e neurodipendenza: potere, opportunità, declino
Docenti | Vittorio RIGUZZI
Venerdì 10:00 / 12:00 | 10 incontri
Inizio | Venerdì, 29 Settembre 2023
Sede | IN PRESENZA E ONLINE | Università Primo Levi Via Azzo Gardino, 20 A/B/C - 40122 - Bologna
Contributo | € 110
Il corso intende illustrare le caratteristiche della società contemporanea, ancorata alla tradizionale nozione di progresso ma anche travagliata da un evidente declino.
Molte, infatti, sono le criticità del mondo in cui viviamo: il mito della crescita costante, il deperimento delle risorse energetiche, la scarsità delle alternative al petrolio, le bolle speculative nei mercati finanziari, la degradazione dei valori etici e della bellezza, il dominio culturale delle immagini e il meccanismo onnivoro della comunicazione virtuale. Ma l’aspetto più allarmante è che il cosiddetto “sistema” sembra divenuto impermeabile a qualunque forma di cambiamento radicale che provenga dal suo interno, chiuso in una “entropia perfetta” la cui fine sembra possibile solo al drammatico raggiungimento del “punto di rottura”. Senza inutili allarmismi, analizzeremo il dis-funzionamento sistemico e le sue cause più eclatanti. Forse perché niente è veramente possibile fare senza ripartire dalla consapevolezza del singolo.
La neurodipendenza si riferisce all'utilizzo eccessivo o compulsivo di tecnologie e dispositivi che interagiscono con il cervello, come la televisione, lo smartphone, il PC, i videogiochi, i social media, e le tecnologie di realtà virtuale. La neurodipendenza può portare a problemi di equilibrio mentale e salute fisica, tra cui ansia, depressione e isolamento sociale, disfunzionalità emotive, perdita di un pensiero indipendente, maggiore passibilità alla manipolazione e un crescente isolamento. Ma soprattutto: la privazione di una coscienza critica.
La tecnocrazia, nel 2023, è pensabile come un sistema di governo in cui il potere è esercitato da esperti informatici, scienziati, economisti che hanno il compito di controllare il buono e massimo funzionamento di un’Intelligenza Artificiale centralizzata nell’ambito della cosa pubblica. E, indirettamente, della sfera privata. In una società tecnocrate, le decisioni politiche sono prese in base alle valutazioni tecniche e “infallibili” della AI, anziché dai rappresentanti eletti dal popolo. In questo modo, può portare ad un aumento dell'efficienza e dell'efficacia nella gestione dei problemi sociali, ma anche ad una maggiore complessità e distanza dalla partecipazione popolare alle decisioni. E, per la vita dei singoli individui, pochissima libertà.