Riceviamo e volentieri divulghiamo la notizia di questa importante mostra dedicata a Benedetto XIV

Segreteria UPL


Al secolo Prospero Lambertini, svolse un ruolo fondamentale nell’Europa del XVIII secolo, ma anche nel governo della sua città d’origine, Bologna. L’Alma Mater gli dedica un’esposizione in occasione dei trecentocinquant’anni dalla sua nascita

Quando c’era un Papa bolognese: a trecentocinquant’anni dalla nascita, l’Università di Bologna celebra la figura di Benedetto XIV, al secolo Prospero Lambertini, con una mostra realizzata proprio nei luoghi dell’Ateneo che ancora oggi recano i segni della sua generosità, tra cui la celebre Aula Magna della Biblioteca Universitaria realizzata da Carlo Francesco Dotti.

L’esposizione, intitolata “Benedetto XIV e Bologna. Arti e scienze nell’età dei lumi”, racconta l’opera innovatrice e di riforma culturale svolta nel Settecento dal pontefice bolognese, strettamente legata alla storia cittadina.

Organizzata dall’Alma Mater, la mostra si svolge dal 7 maggio al 27 luglio al Museo di Palazzo Poggi e alla Biblioteca Universitaria di Bologna (via Zamboni, 33) e si estende anche in altre tre sedi espositive della città, dove sono conservati alcuni importanti oggetti legati alla vita e alle donazioni di Benedetto XIV: il Museo Civico Medievale (via Manzoni, 4), il Museo Civico Archeologico (via dell’Archiginnasio, 2) e la Collezione di Zoologia (via Selmi, 3).

Figura incisiva dell’età dei Lumi, papa Benedetto XIV svolse un ruolo fondamentale nell’Europa del XVIII secolo, ma anche nel governo della sua città d’origine, Bologna: divenuto vescovo del capoluogo felsineo nel 1731, Lambertini mantenne il governo episcopale anche dopo la nomina al soglio pontificio (1740), cedendolo soltanto nel 1754, pochi anni prima della morte.

Il suo lungo mandato gli consentì di attuare una riforma della società che rilanciò il prestigio di Bologna in ambito internazionale, permettendo alla città di riconquistare in Europa il ruolo ricoperto in passato, favorì lo sviluppo della scienza sperimentale e contribuì a promuovere la presenza delle donne nell’ambito degli studi.

Una ricchezza e una modernità di cui l’esposizione intende dare conto, a partire da percorsi appositamente progettati all’interno del variegato patrimonio universitario custodito a Palazzo Poggi: libri, manoscritti, album di stampe, le straordinarie cere della stanza di anatomia, i monumenti e le memorie presenti negli ambienti dell’edificio, ma anche carte geografiche, strumenti per lo studio del moto dei fluidi, della composizione delle forze, dell’elasticità, della compressione dell’aria, e ancora termometri, macchine idrostatiche e pneumatiche, racconteranno la figura di Lambertini e la vastità degli interessi culturali e scientifici, alimentati dalla sua generosità.

Alla mostra si accede dal Museo di Palazzo Poggi (Via Zamboni 33, Bologna).

Conservando il biglietto di ingresso a una delle sedi espositive a pagamento, è possibile accedere alle altre con tariffa ridotta.

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