La Bibbia è il “grande codice” della cultura occidentale, la matrice - insieme alla mitologia greco-romana – da cui sono nati i capolavori del nostro patrimonio artistico e letterario, e ha segnato profondamente la nostra storia. Anche per questo vale la pena di leggerla laicamente, indipendentemente dalle posizioni religiose, per collocarla nel suo contesto storico, ricostruirne i significati originari, verificare che cosa può dire ancora al lettore di oggi.
Il corso di quest’anno riguarderà il Nuovo Testamento: ci concentreremo in primo luogo sui quattro evangeli e le lettere attribuite a san Paolo; ma faremo qualche riferimento anche agli altri libri (gli Atti degli apostoli, le Lettere “cattoliche”, l’Apocalisse). Chi li ha scritti? In che misura ciò che raccontano si può considerare “storico” nel senso moderno del termine? In che epoca sono diventati “canonici”? In che rapporto stanno con la Bibbia ebraica? Quali interpretazioni hanno suscitato nel corso del tempo? E così via, a partire dagli interessi e dalle curiosità dei corsisti.